domenica 12 aprile 2009

Le infestazioni da pulci, zecche e altri comuni parassiti esterni del cane e del gatto, profilassi.

Gli ectoparassiti sono agenti esterni che vivono e si nutrono sulla superficie corporea dell’animale.
Le infestazioni da ectoparassiti più comuni in Italia sono provocate da:

•pulci (Ctenocephalides canis, felis)
•zecche (Riphicephalus sanguineus, Dermacentor spp., Ixodes spp.)
•pidocchi
•acari (Demodex canis, cati; Sarcoptes scabiei, Notoedres cati, Otodectes cynotis, Cheyletiella)
•flebotomi
•zanzare

Tali agenti patogeni possono arrecare un grave danno quando infestano in maniera massiva gli animali domestici in quanto sono in grado di sottrarre diverse sostanze nutritive (sangue) o di sensibilizzare il sistema immunitario dei soggetti colpiti (reazioni allergiche).
Inoltre sono potenzialmente vettori di molte malattie infettive gravi e talvolta letali quali per esempio la leishmaniosi, la piroplasmosi, l’erhlichiosi, etc.
Pertanto dato che si conoscono diversi mezzi per combatterli, un’adeguata informazione e prevenzione possono evitare o ridurre il rischio di tali patologie.
Un altro aspetto importante che non va tralasciato è il rischio zoonosi in quanto ognuno di questi parassiti, in situazioni particolari, può effettuare il salto di specie e quindi parassitare anche l’uomo.


La pulce

Le pulci sono insetti senza ali, con arti posteriori ben sviluppati e corpo schiacciato latero-lateralmente. Le pulci adulte sono ematofaghe cioè si nutrono del sangue di mammiferi e di uccelli.













Fig.1. Pulce adulta

Gli adulti depongono le uova sul corpo degli animali parassitati, dopo pochi giorni schiudono le larve cieche che si nutrono delle feci degli adulti. Le uova e le larve possono cadere al suolo.
La pulce è vettore di Dipylidium caninum, la tenia del cane e del gatto. Le larve delle pulci ingeriscono le uova contenute nelle proglottidi della tenia, dalle uova si sviluppano cisticercoidi che si incistano nei muscoli della pulce. Se il cane o il gatto mordicchiandosi il corpo ingerisce la pulce infestata, i cisticercoidi si liberano nell’intestino del carnivoro e vi si annidano.
Nelle infestazioni da pulci il sintomo più frequente nel cane è il prurito, che si manifesta con mordicchiamento, leccamento e grattamento nella regione pelvica, alla base della coda, sulla faccia laterale delle cosce e nella regione inguinale. In alcuni soggetti si può manifestare una dermatite allergica causata da fenomeni di ipersensibilità nei confronti di alcuni componenti della saliva degli insetti. Nei casi cronici può venire coinvolta tutta la regione dorsolombare, che può apparire gravemente alopecica.


Le zecche

Le zecche sono ematofagi temporanei degli animali e dell’uomo. Il ciclo del parassita è caratterizzato da diverse mute che si compiono in prossimità del terreno e dal pasto di sangue sull’ospite. Sono endofile, vivono in prossimità dei pascoli, giardini, parchi.










Fig.2. Fase di ingorgamento di una zecca adulta su di un cane










Fig.3. Larva L1 di zecca vista al microscopio ingrandimento 10X









Fig.4. Zecca adulta

La zecca a differenza della pulce non salta, sale sull’ospite sfruttando il passaggio dai fili d’erba all’animale. Salita sull’ospite, si ancora ai tessuti e comincia a nutrirsi del sangue dell’ospite. L’ancoraggio avviene tramite un caratteristico apparato buccale. Questo aspetto è importante in quanto molte volte i proprietari commettono l’errore di strappare la zecca quando viene visionata sul proprio animale. Così facendo parte del sistema di ancoraggio della zecca rimane adeso nei tessuti dell’ospite causando nel tempo un processo infiammatorio da corpo estraneo. La tecnica da me consigliata è quella di applicare sulla zecca dell’olio in modo da impedirne la respirazione. In questo modo l’ectoparassita ritrae l’ipostoma. Dopo qualche minuto si può procedere all’asportazione della zecca. Altro metodo è quello di applicare direttamente antiparassitari esterni di cui si discuterà nella profilassi.
Durante la fase di ancoraggio la zecca nutrendosi di alcune componenti del sangue dell’ospite può trasmettere agenti patogeni. La fase di ingorgamento può durare dai 7 ai 30 giorni, questa avviene lentamente in quanto la zecca non aspira sangue ma sfrutta la pressione sanguinea.
A differenza della pulce la zecca è stagionale, infatti inizia il suo ciclo vitale quando la temperatura ambiente supera i 7 °C.
La zecca funge da vettore per alcune malattie quali Ehrlichiosi, Borreliosi, rickettsiosi, Anaplasmosi, babesiosi, hepatozoonosi, etc. Quando le zecche sono molto numerose, possono provocare gravi forme di anemia.


I Pidocchi

Sono insetti privi di ali, appiattiti dorsoventralmente, parassiti permanenti dei mammiferi. Infestazioni moderate sono responsabili di una leggera dermatite cronica, mentre infestazioni massive provocano irritazioni gravi e prurito.















Fig.5. Immagine microscopica pidocchio su di un gatto 10x


Gli Acari

Sono parassiti permanenti responsabili di malattie cutanee dei mammiferi. Si nutrono sull’ospite di cellule e secrezioni. L’azione patogena è dovuta ai traumatismi che arrecano alla cute, alle sostanze irritanti che liberano e alle reazioni immunitarie dell’ospite.
Sarcoptes scabei scava gallerie nel derma del soggetto, causando un processo infiammatorio che si manifesta con eritema, caduta pelo, prurito violento. Le zone coinvolte sono quelle della testa, addome, omero-radio-ulnari.










Fig.6. Immagine microscopica di acaro 10X

Notoedres cati provoca lesioni localizzate alla nuca e orecchie. Induce prurito intenso, la trasmissione fra soggetti e molto facile.
Otodectes cynotis si insedia esclusivamente nel condotto uditivo esterno di cani e gatti. La presenza del parassita porta ad una ipersecrezione ceruminosa color cioccolata. Si manifesta un violento prurito con lesioni dei padiglioni auricolari.
Demodex vive e si moltiplica nelle ghiandole sebacee dell’ospite. Una carica infestante bassa non è sinonimo di malattia. In talune situazioni quando l’organismo appare debilitato, in condizioni di stress, lunghe terapie cortisoniche il parassita può moltiplicarsi e in tal caso manifestare in forma generalizzata la malattia.
Cheiletiella colonizza la superficie cutanea dell’ospite, colpisce gli animali giovani e si localizza a livello di dorso del tronco. Provocano seborrea secca prurito, talvolta eritema.


I Flebotomi

Il flebotomo è il vettore della leishmaniosi, grave malattia del cane. Questo insetto molto diffuso nel sud italia vive tra il livello del mare e i 1500 metri.









Fig.7. Flebotomo

La sua attività è massima all’alba e al tramonto in particolare nel periodo estivo quando le femmine del parassita, le uniche ad essere ematofaghe, vanno alla ricerca di cibo e pertanto succhiano il sangue dei vertebrati. La bassa mobilità del flebotomo giustifica la presenza di zone endemiche. Il volo di questo insetto è caratteristico infatti è stato definito papatace in quanto a differenza delle zanzare non fa rumore. L’insetto alimentandosi su di un ospite infetto ingerisce la forma amastigote che mutano nell’ospite in promastigote, forma infettante per i mammiferi.


Le Zanzare

La zanzara è il vettore della filariosi nota malattia diffusa nel nord-centro italia. Vive nelle zone paludose e comunque nei luoghi dove è disponibile dell’acqua (anche bacinelle) dove depone le uova e copie il suo ciclo vitale. La zanzara alimentandosi sull’ospite infetto da filaria ingerisce le forme larvali. Le microfilariae mutano nel vertebrato e l'infestazione è trasmessa ad un nuovo ospite durante il pasto di sangue.













Fig.8. Zanzara durante il pasto di sangue


Profilassi

La profilassi consiste nel ridurre con azione repellente la puntura degli insetti e per alcuni parassiti determinarne la morte. In commercio sono disponibili diversi antiparassitari, ad uso topico, collari spray etc. Sicuramente i più pratici sono gli antiparassitari spot-on, in quanto con basso rischio, resistenti all’acqua, facili da applicare, invisibili.
Naturalmente ogni antiparassitario va utilizzato a seconda della specie e del luogo di vita. Alcuni ectoparassiti sono più diffusi nella stagione estiva, quindi i trattamenti saranno intensificati dalla primavera all’autunno.
Come detto in precedenza alcuni parassiti vivono sul corpo dell’animale tutto l’anno pertanto l’animale esposto a rischi dovrà essere trattato sempre, mi riferisco alle pulci e agli acari. Invece zecche, flebotomi e zanzare iniziano la loro attività con l’aumentare della temperatura, anche se in alcune regioni resistono in ambiente a modiche temperature, pertanto il trattamento sarà stagionale.
Il trattamento antiparassitario quindi dovrà essere individuale e consigliato dal proprio medico veterinario. Un cane o gatto che vive in casa sicuramente sarà meno sottoposto a rischi rispetto ad un soggetto che vive all’aperto. Talvolta per soggetti che vivono all’aperto potrà anche essere utile una disinfestazione ambientale.
Le molecole che nella mia esperienza hanno dato migliori risultati sono il fipronil (s)-methoprene, imidacloprid permetrina , selamectina, ivermectina, deltametrina, etc..
Per una protezione completa del cane nel periodo con maggior affluenza di ectoparassiti si possono utilizzare pipette spot-on mensili a base di fipronil (s)-methoprene (protezione pulci zecche pidocchi) abbinate con collari a base di deltametrina (zanzare e flebotomi) con durata 4 mesi oppure la combinazione spot-on imidacloprid permetrina ogni 15-20 gg. Se il soggetto manifesta invece segni clinici di rogna si può abbinare selamectina spot-on mensilmente e collare a base di deltametrina. Nella stagione fredda invece può essere utilizzato con scadenza ogni 2 mesi prodotti spot-on a base di fipronil (s)-methoprene o imidacloprid permetrina per proteggere i cani da pulci.
Nel gatto molti farmaci sono tossici se ingeriti potendo causare disturbi nervosi. Il trattamento di elezione prevede l’utilizzo di fipronil (s)-methoprene spot-on con scadenza mensile nel periodo estivo e ogni due mesi durante il periodo invernale oppure l’associazione moxidectina e imidacloprid per prevenire infestazioni da pulci, acari e dirofilaria il cui vettore è la zanzara.
Ripeto questi protocolli sono esempi dettati dalla mia esperienza, ciò non toglie che ogni collega veterinario adotti protocolli diversi.